ASSOCIAZIONE CULTURALE MERIDIONALISTA - PROGRESSISTA

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sabato 28 luglio 2012

Erri De Luca



dal suo libro "Napòlide"



“In vita mia mi sono appassionato di rivoluzioni. I tristi fatti del 1799 a Napoli non rientrano nella specie. Si trattò invece di un cambio di regime introdotto dalle armi francesi e crollato appena quelle armi si ritirarono. Le rivoluzioni non si possono appaltare. I francesi agirono a Napoli da occupanti e da predoni :…imposero tasse a loro beneficio e portarono via un bel po’ di patrimonio artistico. Allora spendo due parole di stima per il popolo di Napoli, non plebe ma popolo, che da solo e disarmato fermò l’ingresso del più forte esercito d’Europa. Per due giorni sbarrò ogni strada e capitolò solo perché tradito dai giacobini locali che consegnarono il forte di S. Elmo ai francesi. Credo che il popolo avesse ragione a stare dalla parte dei suoi re, perché con loro erano cittadini d’una capitale europea e coi francesi diventavano provincia d’oltremare. Napoli si è mal adattata ad ogni riduzione di rango. Non ho paura di mettere anche gli italiani in fondo all’elenco degli occupanti del golfo, perché questo furono i Savoia traghettati dai Mille. Garibaldi non veniva a liberare Napoli ma a prenderla…Napoli da allora è una capitale europea abrogata, non decaduta ma soppressa…Così è andata e questa è la materia della sua ragionevole strafottenza…Se non si vede l’evidenza dell’enorme orgoglio assopito nei suoi cittadini, non si sta parlando di lei!    
                                                         
                                                                    ( Erri  De Luca)

Fonte : Napòlide di Erri De Luca


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