di Bruno Pappalardo
Non bisogna essere per forza di sinistra per essere a favore di una equità sociale e fiscale e costituzionale !
Non bisogna essere per forza di sinistra per amare la Costituzione italiana, la più bella al mondo!
Non bisogna essere per forza di sinistra per schierarsi dalla parte della Giustizia e dei suoi uomini!
Non bisogna essere di sinistra per sdegnarsi dei rifiuti tossici, provenienti dal nord, rendendo i nostri figli e i nostri cari, sofferenti e tormentati dalla condizione di trovarsi davanti al “fine-vita”determinata da delinquenti stimati!
Non bisogna essere di sinistra per essere dalla parte dei più indigenti, operai con figlioli, improvvisamente lasciati per strada ad abitare dentro la proprio auto!
Non bisogna essere di sinistra per subire, certo esose tasse ma soprattutto la prevaricazione delle banche e assicurazioni e non stare dalla parte di piccoli imprenditori suicidi perché lasciati solo dagli istituti di credito o dallo stesso Stato!
Non bisogna essere di sinistra per piangere coloro che caddero a L’Aquila e odiare quei qualcuno, al telefono, che rideva!
Non bisogna essere per forza di sinistra per accorgersi che il Parlamento riesce a difendere uno dei suoi indagato di corruzione!
Non bisogna essere di sinistra per perseguire chi s’accorda con le mafie!
Non bisogna essere di sinistra per lottare contro le mafie!
Non bisogna essere di sinistra per accogliere un malato, un vagabondo, uno straniero in angustia!
Non bisogna essere di sinistra per mantenere un comportamento che mostri dignità per sé e per gli altri!
Non bisogna essere di sinistra per opporsi con forza ad ogni genere di violenza (guerra, femminicidio, mobbing, bullying, stolcking omofobia, disabili, pedofilia, xenofobia et cetera)
Non bisogna essere di sinistra per difendere il patrimonio ambientale e esercitare politiche produttiva generate da esse secondo criteri di responsabilità, sostenibilità e equità e convincendosi di trarre da essa, senza il becero sfruttamento, ciò che esso naturalmente riesce a donare!
Non bisogna essere necessariamente di sinistra per essere a favore della “buona morte e ad altri irrinunciabili diritti dell’uomo di decidere della propria esistenza!
Non bisogna essere di sinistra per chiedere il diritto di essere “tutti” ben sanati e tutelati dal apparato pubblico!
Non bisogna essere per forza di sinistra se si chiede di rispettare tutto ciò e mantenere il diritto di amare il proprio territorio senza allearsi con chi ha dimostrato di essere contro questi principi incedibili!
Non bisogna necessariamente essere di sinistra per essere riformista e progressista
Prima però, che venga pronunciato l’evidente NO! NON E’ AFFATTO NECESSARIO ESSERE DI SINISTRA per manifestarsi dalla parte di questi postulati, bisogna chiedersi quale area di opinione è più prossima a questi. Ebbene basta chiedersi chi era al telefono quella notte che cadde L’Aquila e divenne rossa per i suoi martiri dimenticati da una Commissione Governativa di esperti che avevano lo scopo di esercitare un compito meramente mediatico e a quale area “radicale” apparteneva? Vicino a quali interessi? Quale aree politica ha costretto il parlamento ad impedire che la giustizia ordinaria seguisse il suo indagato; chi o quale area è stata ed è più vicina ai massacratori di omosessuali per strada e chi meno di tutti si preoccupa delle violenze sulle donne et cetera!... e chi ha programmaticamente, specialmente in questi ultimi anni di scontro tra i titani dei mercati in cerca di espansione, ha affossato con una mirata politica di esclusione il SUD?
Basta non essere di destra!
ECCO COSA POTRA’ SEGNALARTI IL PROGRESSIVISMO O SEMPLICEMENTE LA PROBITA’ ;
“Non tutte le azioni contrarie alle leggi sono delitti, non tutti coloro che le commettono sono delinquenti. L'azione disgiunta dalla volontà non è imputabile; la volontà disgiunta dall'azione non è punibile. Il delitto consiste dunque nella violazione della legge accompagnata dalla volontà di violarla".
( Gaetano Filangieri)
“Noi non possiamo essere imparziali. Possiamo essere soltanto intellettualmente onesti: cioè renderci conto delle nostre passioni, tenerci in guardia contro di esse e mettere in guardia i nostri lettori contro i pericoli della nostra parzialità. L’imparzialità è un sogno, la probità è un dovere. “
(Gaetano Salvemini)